Catalogazione di una delle più antiche raccolte librarie d’Italia
Nel 1563, all’indomani del definitivo trasferimento della capitale del ducato sabaudo presso il capoluogo cisalpino, al fine di supportare l’attività giurisdizionale dei membri dell’antico Senato di Piemonte appena insediatosi nacque la Biblioteca della Corte d’Appello di Torino. Con 10.152 volumi datati tra il 1537 circa e il 1948, la Biblioteca è di fatto uno dei fondi librari più antichi e meglio conservati del nostro Paese in materia giuridica, attraverso il quale è possibile leggere l’evoluzione dell’istituzione giudiziaria piemontese nonché la lunga storia del dominio sabaudo e il successivo avvento del Regno d’Italia.
Il nucleo originario della raccolta libraria venne incrementato prima attraverso lasciti e donazioni di vari togati, come il fondo costituito da Ottaviano Cacherano, secondo Presidente del Senato e Cancelliere ducale sotto Emanuele Filiberto, o il nucleo formato da Carlo Filippo Morozzo della Briga, primo Presidente del Senato dal 1641 al 1651. Nel tempo, la raccolta è stata poi costantemente incrementata secondo le crescenti necessità della Curia Maxima, accogliendo assieme a monografie e opere di specialisti tutto l’apparato normativo emanato sia a livello locale che sul piano del diritto internazionale, con le leggi promulgate dagli antichi Stati italiani e dai principali Paesi d’Europa. Dal 2019 Culturalpe cura la catalogazione dell’intera raccolta libraria, che si distingue, al di là delle opere di carattere giuridico, per la presenza di testi afferenti alle scienze militari, a matematica e fisica, e ancora medicina, commercio, teologia, filosofia e le principali opere degli autori latini e greci. Le opere conservate presso la Biblioteca hanno due pregi: la continuità storica e la rarità delle edizioni, tra le quali spiccano alcune fonti manoscritte, come il Progetto di Codice di Procedura penale – minuta prima, prima versione del Codice di procedura penale del Regno di Sardegna emanato da Carlo Alberto il 30 ottobre 1847. Altre curiosità sono il Gridario del Ducato di Milano dal 1583 al 1686, contenente anche le celebri grida manzoniane; le raccolte delle leggi degli Stati pre-unitari; l’Encyclopedie di Diderot e d’Alembert nell’edizione del 1777; la Storia di Torino del Tesauro; il Catalogo degli Ordini Religiosi della Chiesa Militante espressi con imagini del 1738, tre volumi corredati da centinaia di calcografie raffiguranti gli abiti di tutti gli ordini religiosi, monastici e cavallereschi.